Agenti biologici: fattori di rischio cancerogeno occupazionale? Questo il titolo del documento pubblicato da Inail – Contarp settembre 2021, che analizza la correlazione possibile tra agenti biologici sul lavoro e insorgenza di tumori, lo stato della normativa, la letteratura in materia, i possibili interventi.

Il volume evidenzia quanto alcuni agenti biologici, undici in particolare e già compresi nell’Allegato XLVI del Titolo X del d.lgs. 81/08, siano classificati dalla Iarc come agenti cancerogeni di tipo 1, ovvero con ogni probabilità cancerogeni per l’uomo.

Gli agenti biologici confermati come cancerogeni sono responsabili di circa il 15% delle morti per cancro nel mondo, si tratta di virus batteri e funghi ed endoparassiti che agiscono sulle cellule dell’ospite aggredendo il sistema immunitario, il parenchima, i tessuti epiteliali. Alterando la microflora, sviluppando direttamente neoplasie, facendo derivare neoplasie da infiammazioni.

Il volume Inail compie una “capillare review bibliografica della letteratura scientifica di settore” per evidenzare quanto sia attuale la necessità di approfondire il fenomeno e intavolare riflessioni in merito. Richiamando l’urgenza di nuovi approfondimenti scientifici sulla relazione agenti biologici – cancro, sui differenti contesti produttivi e lavorativi maggiormente esposti, al fine dell’adeguamento delle esigenze previste dal Testo Unico sicurezza lavoro – Allegato XLVI e della Direttiva UE 2019/1833 (Allegato III) di prossimo recepimento.

“La cancerogenicità dei suddetti agenti, che includono virus, batteri, funghi e parassiti umani, non viene solitamente presa in considerazione nella valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori esposti, perché non esplicitamente richiamata dal d.lgs. 81/08. Tuttavia, il citato decreto, all’art. 28, obbliga il Datore di lavoro a valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e alcuni tumori (epatocarcinoma, Sarcoma di Kaposi e Linfoma non Hodgkin) causati da agenti biologici di natura virale (HBV, HCV, Virus Tipo I dell’immunodeficienza acquisita) o da metaboliti dei funghi (Aflatossina B1) sono annoverati nella Lista I (malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità) Gruppo 6 delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (Decreto Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 10 giugno 2014) ai sensi e per gli effetti dell’art. 139 del Testo unico sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali”.

FONTE: QUOTIDIANO SICUREZZA

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