La fatturazione elettronica va cambiata. Questo nel parere espresso dal Garante della Privacy riguardante il sistema alla base della fatturazione elettronica che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019. Secondo il Garante Il sistema “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”.
Il parere è stato pubblicato dall’Autorità il 15 novembre 2018 – Provvedimento nei confronti dell’Agenzia delle entrate sull’obbligo di fatturazione elettronica e inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Economia. Utilizzando un nuovo potere correttivo e di avvertimento che può esercitare grazie al Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Secondo il Garante l’obbligo, esteso dal 2019 ai rapporti tra fornitori e tra fornitori e consumatori, presenta un rischio elevato per i diritti e un trattamento sistematico sproporzionato rispetto al pur legittimo obiettivo di interesse pubblico.
Le criticità riscontrate riguardano i seguenti aspetti: archiviazione dei dettagli delle fatture con dati sui consumi, sui comportamenti e sulle prestazioni sanitarie; fatture su portale anche per chi vorrà invece riceverle dal fornitore; accentramento di masse di dati personali presso gli intermediari; SDI e mancata cifratura della fattura elettronica.
La richiesta del Garante rivolta all’Agenzia delle Entrate è stata quindi quella di “far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica”.
Info: provvedimento Garante Privacy sulla fatturazione elettronica
FONTE: QUOTIDIANO SICUREZZA
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