644.803 denunce di infortunio sul lavoro, -0,09% rispetto al 2018, 405.538 riconosciute, di queste il 18,6% in itinere. 1.156 i casi mortali denunciati, ovvero -8,5% e 628 quelli accertati, ovvero -17,2% e di questi 57,6% in itinere, 52 casi in istruttoria. Sono questi i dati pubblicati da Inail nella Relazione annuale 2019.
61.201 le malattie professionali denunciate, +2,9% rispetto al 2018, 40% in più rispetto al 2010, riconosciuto il 36,7%, 2,7% in istruttoria. Circa 43.700 le persone ammalate, causa professionale riconosciuta nel 40,3% dei casi. Circa 1.500 le malattie da amianto, 1.018 le morti per malattia professionale riconosciuta, -24,6% rispetto al 2018, 212 morti per silicosi/asbestosi.
La scheda che raccoglie dati su infortuni e malattie professionali 2019.
3.769.000 posizioni assicurative territoriali nel 2019, 692.198 rendite per inabilità permanente e ai superstiti. 7,6 milioni di prestazioni sanitarie erogate, di cui l’83% per infortunio sul lavoro e il 17% per malattia professionale.
Copertura assicurativa estesa ai rider a partire da gennaio 2020 per la Legge n. 128 del 2 novembre 2019, estesa anche ai beneficiari di Reddito di cittadinanza in progetti di utilità. Abbattimento dei tassi medi del 37,2%, 28.500 istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione.
Per quanto riguarda i controlli 15.503 le aziende controllate, 89,22% risultate irregolari, 49.827 lavoratori regolarizzati dopo le verifiche.
La relazione è stata presentata dal presidente Inail Franco Bettoni il 14 luglio 2020 a Roma a Palazzo Montecitorio alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico e del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
Così il presidente Inail Bettoni: “Serve un impegno straordinario per fare della sicurezza una vera priorità sociale. Per contrastare il dramma degli incidenti sul lavoro sono necessarie azioni sinergiche, determinate e responsabili da parte di tutti gli attori istituzionali, le parti sociali, il mondo produttivo e la società civile. Proseguire nel cammino tracciato è irrinunciabile, ma non ancora sufficiente. Per fare della sicurezza una vera priorità sociale e attuare, finalmente, un deciso cambio di passo occorre richiedere a tutti un impegno straordinario e, soprattutto, prestare ascolto ai numerosi e autorevoli richiami del Capo dello Stato”.
Info: Inail, Relazione annuale 2019
FONTE: QUOTIDIANO SICUREZZA
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