ROMA – Pubblicato da Inps il messaggio n.696 del 15 febbraio 2018 con indicazioni per il riconoscimento del beneficio per i lavoratori esposti all’amianto nella produzione di materiale rotabile ferroviario nei lavori di sostituzione del tetto.

Si tratta del beneficio che deriva dall’articolo articolo 1 comma 246 della Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge bilancio 2018) che ha modificato articolo 1, comma 277, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208:

“Ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno prestato la loro attività nel sito produttivo, senza essere dotati degli equipaggiamenti di protezione adeguati all’esposizione alle polveri di amianto, durante le operazioni di bonifica dall’amianto poste in essere mediante sostituzione del tetto, sono riconosciuti, nei limiti stabiliti dal presente comma, i benefìci previdenziali di cui all’articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, per il periodo corrispondente alla medesima bonifica e per i dieci anni successivi al termine dei lavori di bonifica, a condizione della continuità del rapporto di lavoro in essere al momento delle suddette operazioni di bonifica”.

L’accesso al beneficio è attraverso domanda Inps da presentare, di persona o tramite intermediari, entro il 2 marzo 2018 accompagnata dalla dichiarazione del datore di lavoro sulla “sola presenza del richiedente nel sito produttivo nel periodo di effettuazione dei lavori di sostituzione del tetto”. Tale dichiarazione può essere allegata anche entro 60 giorni dall’invio della domanda. Questo il modello da compilare per inviarla: Dichiarazione del datore di lavoro ai fini della concessione dei benefici per l’esposizione all’amianto previsti dall’art. 1, comma 246, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

Il beneficio rientra nel fondo istituto presso il Ministero del Lavoro che dispone di 5,5 milioni di euro per l’anno 2016, 7 milioni 2017, 10,2 milioni 2018, 12,8 milioni 2019, 12,7 milioni 2020, 12,6 milioni 2021, 12,2 milioni 2022, 11,6 milioni 2023, 8,3 milioni 2024 e 2,1 milioni 2025.

Info: Inps messaggio n.696 15 febbraio 2018

FONTE: QUOTIDIANO SICUREZZA